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Introduzione
La Foresta
Rosaspina
Cappuccetto
Rosso
Rosa
Rossa
La Bella
e la Bestia
Pelle
d'Asino
Biancaneve
Hansel
e Gretel
Principe
Ranocchio
Madama
Holle
Fratelino
e Sorellina
Mignolina
Pinocchio
I
Pinocchio
II
Pinocchio
III
Pinocchio
IV
Pinocchio
V
Pinocchio
Compendio
lI sei cigni La Regina
delle nevi
Jorinda e
Joringhello
Rapunzel Bianca come il latte,
rossa come il sangue
Vassilissa
la bella
Le Cenerentole Le belle
addormentate
Biancaneve e le scarpe
logorate dal ballo
TRASFORMAZIONI E 'SECONDA NASCITA'
Eppure saremmo portati a giustificare quel suo affannarsi a voler invitare proprio Lucignolo: appare come un gesto di amicizia ed affetto, che in fondo gli fa onore, però qualcosa in Lucignolo forse richiamava nel burattino forze nascoste, trasgressive, tenute a bada dalla buona condotta degli ultimi tempi ma ancora vive, probabilmente mai guardate in modo diretto?
Lucignolo personifica l’ombra di Pinocchio?
Pian piano, insistendo, il monello dal nome così simile a qualcuno di cui non fidarsi pur se addolcito dal diminutivo, riesce a convincere l’amico dipingendogli una situazione bellissima per dei ragazzi: solo divertimento, nessun dovere!
Pinocchio appare molto titubante.
La cosa strana però è che la sua più grande preoccupazione sia solo quella di trasgredire il volere della Fata: durante il colloquio con Lucignolo non mette mai a confronto le due opportunità: diventare BAMBINO VERO o andare nel PAESE DEI BALOCCHI?
D’altronde in quel paese tutto è DEFORMATO, non solo le parole…
Interessante questo suo ESSER MANGIATO dagli abitanti dell’elemento ACQUA: prima come fosse un pesce, poi dai pesciolini, poi dal Pesce-cane.
Una serie di lavacri trasformativi, prove iniziatiche che partendo dalla paura portano invece alla LIBERAZIONE.
Il Pinocchio di legno è liberato dalla pesante struttura animale che lo ha imprigionato per due anni, ora è libero, potrebbe  correre invece preferisce tuffarsi e nuotare. Si è liberato anche della corda che gli legava la gamba e va verso…
Non lo sappiamo cosa avesse in mente, forse aveva la pretesa di cercare il padre nell’oceano? Collodi ci dice che nuotava ‘alla ventura’…o magari un sesto senso lo spingeva verso l’esperienza di una SECONDA NASCITA?
Poi la visione: uno scoglio di marmo bianco e una capretta dal vello ‘turchino sfolgorante’!
E il Pesce-cane lo ingoia!

Lo prende sulle spalle (novello Enea!) e gli offre sostegno con  quella forza giovanile, generata dall’amore filiale, che gli farà fare il grande passo:  NASCERE!
Escono di notte dalle fauci del mostro marino, un’altra delle importanti notti di Pinocchio. Approfittano del sonno del Pesce-cane e vanno… non sanno dove e dopo un po’ le forze del burattino vengono meno, ma non quelle della natura che non sono loro ostili…anzi! e un TONNO si offre di condurli alla terraferma. Sarà premiato da uno slancio affettuosissimo e grato di Pinocchio che addirittura lo bacerà.
Dove andranno? In cerca di ospitalità, magari una capanna…
Sarà Pinocchio a fare
da padre a suo padre.
“Girate la chiave è la porta si aprirà “…invito interessante: una chiave sempre c’è, ma devo girarla.
Come già abbiamo visto in questa storia nelle CASE (o meglio nella CASA , intesa come abitacolo dell’essere) di Pinocchio la COSCIENZA è sempre presente: e infatti il GRILLO è  lì, nella casa donatagli da…una capretta dal vello turchino.
L’Anima (la Fata) c’è sempre ma i suoi moti hanno bisogno di tempo e rassicurazioni. Ella è immensa e lungimirante. Stavolta non promette niente, anzi si nega per far sì che Pinocchio da solo arrivi alla trasformazione che sarà sì visibile, ma non prima che operino in lui dei cambiamenti definitivi.
Pinocchio si mette al lavoro, seppure intenso e stancante non per sé, non per diventare un ‘bambino vero’, anzi questo quasi lo dimentica… ma per il padre, per amore di lui e, venuto  sapere che la Fata sta male, per amore di lei.
Gira il bindolo per un bicchiere di latte che ridia forza a Geppetto, fatica come fosse ancora un somarello, lo fa al posto di Lucignolo… Riesce a vederlo un’ultima volta e…incredibile! Ha imparato il linguaggio del dolore ‘bestiale’, lui che, preso dall’ego, aveva ignorato i dolori e le parole di disperazione degli asini che trainavano il carro al Paese dei balocchi.
Lavora sodo e quei pochi soldi che dovrebbero servirgli per rivestirsi, con tutto il cuore li manda alla Fata tramite la LUMACA; incontrarla dà una svolta ‘veloce’ alla situazione: stavolta l’emblema della lentezza la vediamo correre…
Il momento è arrivato?
Pinocchio intreccia alacremente canestri e panieri (forse simboli della sua realizzata capacità di contenere, accogliere?) fino a notte fonda per trovare altro denaro: Geppetto e la Fata sono la sua priorità!

AUDIO 1

AUDIO 2

AUDIO 3